AMBIENTE & NATURA – La siccità fa anticipare le vendemmie. L’incessante soleggiamento ha portato a uno sviluppo vegetativo molto veloce delle viti

Un proverbio recita: se di Marzo a notte tuona la vendemmia sarà buona.

Ma a Marzo non ha tuonato granché e il clima soffocante fa anticipare le vendemmie. L’incessante soleggiamento ha portato a uno sviluppo vegetativo molto veloce delle viti. I primi fiori si sono appalesati verso la metà del mese di Maggio. La precocità delle piante è molto simile a quella della annata 2020 nonostante il germogliamento sia stato più tardivo.

Le condizioni delle piante sono buone dovute al molto sole e a temperature ideali anche se la primavera è stata assai avara di precipitazioni. Le annate precedenti più precoci sono state quelle del 2007, 2011 e 2020.

Calcolando 90/100 giorni tra la fioritura delle piante e la vendemmia con queste condizioni meteorologiche le pratiche di raccolta delle uve dovrebbero iniziare dopo Ferragosto per le tipologie di vini fermi al Sud e a fine mese al Nord Italia.

Nel settore Nordest c’è davvero tantissima preoccupazione per la perdurante siccità, l’assenza di piogge e le secche dei fiumi e degli invasi, quei pochi che ci sono.

I viticoltori sono in forte difficoltà proprio nei mesi cruciali che li separano dalla raccolta delle uve. La vite è una pianta assai resistente e che sa ben adattarsi ai cambiamenti climatici. Ma quando mancano le piogge da così tanto tempo ci possono essere serie conseguenze sulle rese dei vigneti.

In Francia la vendemmia sarà sicuramente anticipata in Borgogna.

In Spagna la vendemmia sarà precoce e con un calo di rese come è accaduto nel 2021.

Per quanto concerne il Sudafrica viene stimato un buon raccolto di uve nei tempi canonici grazie al favorevole andamento climatico anche se le rese saranno inferiori rispetto al 2021.

C’è fiducia negli Usa per la campagna 2022 soprattutto in Texas. The Lone Star State ha visto aumentare negli ultimi anni il numero delle cantine: sono quasi mille. Si prevede un ottimo raccolto per il momento in linea con i tempi.

In Australia la vendemmia 2022 è ben avviata ma c’è grande incertezza sulle vendite a causa dei fortissimi dazi imposti (+ 285 %) dal governo della Repubblica Popolare Cinese sui vini provenienti dal continente australe.

Il mercato cinese rappresentava per le cantine Aussies oltre il 40 % di tutte le esportazioni di bottiglie.

La Tasmania è una di quelle fortunate (?) nazioni che in conseguenza del cambiamento climatico può fare due vendemmie e le previsioni per quella in corso sono ottimistiche.

In Sud America per la campagna 2022 si stima una raccolta inferiore che oscilla tra il 5 e il 10 % rispetto alla vendemmia 2021.

Questo è ciò che sta avvenendo in Argentina, Brasile e Cile che sono i principali paesi produttori vinicoli del Sud America.

Da OlioVinoPeperoncino.it – Umberto Faedi

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